L'architettura della luce
I lavori di Michael Becker si presentano come piccoli mondi architettonici. L'artista tedesco è affascinato dalle strutture che formano le basi degli oggetti e dai sistemi nascosti delle stesse strutture. Oltre a creare l'anatomia del pezzo, Becker è interessato alle sue qualità scultoree e spaziali.
A prima vista, appaiono gioielli semplici e geometrici, ma è solo dopo averli esaminati meglio che si apprezzano le strutture complesse.
L'artista ha uno spiccato interesse per progetti architettonici, specialmente quelli rinascimentali e del XX secolo. Da questo ne deriva un fascino per le architetture apparentemente semplici, dalle linee geometriche pulite, da cui poi sviluppa le forme dei suoi gioielli. Di particolare interesse sono per l'artista il sistema delle proporzioni e dei ritmi che si possono trovare nei progetti di Alberti e Palladio o Mies van der Rohe.
Becker usa prevalente l'oro, in quanto è attratto dall'ambiguità del materiale. Da un lato, il colore giallo intenso lo rende percettibile come materiale tridimensionale e dall'altro, i giochi di luce fanno sì che quasi si smaterializzi fino a diventare intangibile.
La sua ricerca lo porta ad analizzare la costruzione della forma attraverso uno studio approfondito della luce. Gioielli concepiti come architetture rigorose che reagiscono dinamicamente alle continue sollecitazioni luminose, dove il colore dell'oro unito a quello delle pietre ne determina un carattere quasi mistico.
Statement
"I am fascinated by what structures are underlying things and the not immediately recognisable orders behind these structures. In this context, I also concern myself with architectural plans, especially with those of the Italian Renaissance and 20th century. My emphasis in doing so was on architecture with relatively simple geometric designs. From floor plans, systems of proportions and rhythms that can be found in works of Alberti and Palladio or Mies van der Rohe for example, I developed jewellery".
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